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BIBLIOTECA > Gruppo di lettura
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UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARÀ UTILE - Peter Cameron

Odio quando qualcuno dice «Capisco». Non significa nulla ed è vagamente aggressivo. Ogni volta che lo sento in realtà mi suona come un «Vaffanculo».
[P. Cameron, UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARÀ UTILE, p. 84]


VALUTAZIONE DEL GRUPPO [da 0 a 10]
- FORMA: 7,5
- CONTENUTO: 7,5
- NEL COMPLESSO: 7,5

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L'autore ha descritto bene il "disorientamento" del ragazzo. Il clima di incertezza si rafforza ancora nel finale rappresentato da una domanda. Forse lo stile avrebbe potuto essere più tagliente, ma resta un testo piacevole e coinvolgente.
[Alessandro Bonfante]

Libro piacevole di facile lettura con linguaggio diretto, scorrevole, incalzante e ironico.
Devo dare una nota di demerito ai contenuti a mio parere troppo scontati e banali; il racconto è pieno di belle parole ma trovo che la trama sia stagnante, non abbia uno sviluppo che conduca il lettore a fare un percorso emozionale, in poche parole questo romanzo non mi ha detto nulla. La tematica principale riconduce alle problematiche legate al passaggio dal periodo adolescenziale all’età adulta. Il giovane protagonista vive questa tappa con inquietudine e ribellione intese come rifiuto di ciò che lo circonda e delle scelte importanti per il futuro.
Si rinchiude così in un suo mondo solitario fatto di libri e sogni, progettando di andare a vivere lontano da tutto e tutti.
Questo suo comportamento si scontra con la sua famiglia, preoccupata per lui ma troppo coinvolta dai propri problemi per capirlo, e i suoi coetanei bollati da lui come noiosi e superficiali.
Ragazzo di notevole sensibilità guarda la realtà con occhi semplici e ingenui, secondo il mio parere fin troppo per la sua età. Per avallare le sue insicurezze usa fare sempre riferimenti ai libri che legge utilizzando un linguaggio ricercato che agli occhi di tutti gli conferisce un’aria da “saputello” alquanto irritante. Cerca di affrontare i suoi problemi in modo istintivo che lo inducono a comportamenti immaturi ed egoistici.
L’unica figura che riesce ad indirizzarlo è la nonna con le sue “perle di saggezza” (anche queste un po’ scontate) che infine riconducono al titolo del libro ovvero: la felicità si conquista giorno per giorno anche attraverso la sofferenza.
Il protagonista alla fine prende coscienza che il contesto in cui vive è la sua vita che anche se non priva di difficoltà lui ama.
[Linda Rinaldi]

Terminata la lettura, ho lasciato passare un po' di tempo prima di scrivere questa breve recensione. Volevo vedere cosa mi sarebbe rimasto di questo libro, e magari farlo reagire a distanza con "La sovrana lettrice" di Alan Bennett. Libri molto diversi, certo, ma che secondo me si assomigliano nella loro apparente leggerezza. Pure il libro di Cameron, infatti, si legge senza fatica: è scorrevole, e piacevolmente ironico. Appena sotto, però, si scorge una malinconia spaesata, quella di un ragazzo che vive il nostro tempo, e che quindi assomma in sé la naturale ansia esistenziale propria della pubertà e il confuso disincanto che domina la nostra epoca.
Un risultato che si concretizza nei diversi passaggi degni di nota di cui è costellato il romanzo, tra i quali mi piace ricordarne uno: "Ero sempre stato impaziente di diventare un adulto perché credevo che il mondo degli adulti fosse, be'... adulto. E che quando stavano insieme, gli adulti non facessero branco o si comportassero da stronzi, che per loro non fosse più il concetto di «in» e «out» a decidere le relazioni sociali, ma ormai cominciavo a capire che quel mondo era stupidamente brutale e pericoloso come il regno dell'infanzia".
[Marco G.]

Un libro ben scritto, il protagonista è ben caratterizzato. Non so perché, ma mi è diventato subito antipatico per il suo veder "nero" ed il suo puntuale e stizzoso ribattere a tutto. Da sottolineare come gli "adulti" attorno siano presi dal proprio mondo, da non accorgersi del disagio che vive il protagonista.
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Un libro che va bene a qualsiasi età, molto profondo e riflessivo pur nella sua immediatezza di lettura. Alcuni passi mi rimarranno impressi per molto tempo. Fotografa benissimo la famiglia nella società contemporanea e la solitudine del protagonista adolescente.
[A.B.]