Una spilla, con il suo scintillare, accompagna il transito del "secolo breve", si affaccia con una parvenza di sorriso alle porte del nuovo millennio. Può sorridere una spilla? Può imbronciarsi? Piace pensarlo, mentre in silenzio condivide l'esistenza di molte donne, e uomini, che se la passano di mano come un amuleto affidando alla "tradizione" di un gesto, a ciò che simboleggia, tutto quel che ci sta dietro: amore e dolore, aneliti e delusioni. La vita, quindi. Un "Perpetuum Mobile" che resta sempre uguale eppure senza sosta varia le sue combinazioni, le occasioni, le possibilità. Un gioco seducente e pericoloso, un'alchimia comunque imprevedibile che Della Rocca lascia sobbollire sulla pagina senza distrarsi mai, realizzando una storia che si dipana tra Londra, Trieste, San Pietroburgo e Vienna.
· 1 marzo 2016