Nel nuovo libro di Aleksandar Hemon c'è tutta la sua vita. Dal 1968, l'anno di nascita della sorellina che lui, geloso, tentò di soffocare, fino alle prime fughe da adolescente e alle feste passate a giocare a scacchi o ad ascoltare i dischi di rock'n'roll provenienti dall'America. Il primo maggio 1992, però, a Sarajevo scoppia la guerra e tutto cambia. I genitori gli telefonano a Chicago, dove sta studiando, e gli dicono di non tornare. Tra ripetizioni d'inglese, lavoretti serali, difficoltà d'integrazione, la scoperta della scrittura e l'amore per la donna che diventerà sua moglie, Hemon non compone soltanto un memoir rivelatore, struggente e bellissimo, ma anche un inno alla forza di chi, di fronte al destino, ha dovuto imparare a vivere due volte.
· 7 marzo 2017