Che cosa c'è di meglio di un bel pollo arrosto dalla pelle croccante, comprato al supermarket per due euro e novantanove e mangiato la sera davanti il televisore in compagnia del proprio cane, sorseggiando una bibita gassata? Karen Duve non è una fanatica vegetariana, né una fervente salutista, ma una normalissima donna sui cinquanta amante dei würstel, del cioccolato e del ketchup al curry, che vive fuori città in compagnia dei suoi amati animali: il vecchio cane Bulli, il cavallo Torino, il riottoso mulo Bonzo, le sue galline. Quando però l'amica Kerstin -detta Grillo, come il Grillo parlante della fiaba di Pinocchio- le fa notare che dietro la comoda e pratica confezione d'alluminio del pollo pronto per la cottura c'è un mondo di sofferenza e di dolore, in cui povere e indifese creature viventi in nome del profitto subiscono le torture più diaboliche da parte dell'industria dell'allevamento intensivo, qualcosa scatta dentro di lei. Karen decide di fare un esperimento su se stessa, di provare a vivere seguendo con rigore teutonico diverse forme di alimentazione -biologica, vegetariana, vegana, fruttariana- ciascuna per due mesi, cercando di immedesimarsi nelle loro rispettive filosofie e visioni del mondo. Comincia così un viaggio senza ritorno di rifiuto dei prodotti dell'industria alimentare e dei suoi orrori, che è anche un viaggio di formazione e una presa di coscienza di come le nostre quotidiane abitudini alimentari siano inscindibilmente connesse con le questioni radicali del nostro futuro sulla terra e del nostro rapporto con gli altri esseri viventi.